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Scalata al Dawn Wall - 10 cose da sapere (per i profani) sulla salita di Tommy Caldwell & Kevin Jorgenson

Testo di : Restjug.com
Traduzione di : Alessandro Iraci
Pubblicato il : 03 Marzo 2015

Lo scorso gennaio, due arrampicatori professionisti, Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson hanno portato a termine, dopo 7 anni di progettazione, la scalata del Dawn Wall, anche detta El Capitan. Una parete situata nel Parco Nazionale dello Yosemite, nel sud della California. Un monolite granitico considerato una delle più popolari sfide alpinistiche del mondo. Abbiamo trovato sul sito Restjug.com un interessante articolo che illustra in 10 semplici punti, dedicati anche ai "profani" dell'arrampicata, la difficoltà affrontata dagli atleti, le avversità che una salita di 19 giorni comporta esaltandone la grandezza della conquista.

Abbiamo deciso di tradurlo e di proporlo anche ai nostri Outdoor Addicted!

Enjoy!

Il viaggio è finito ed è stato un successo. Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson sono riusciti a salire, in scalata libera, un settore della facciata sud-est di El Capitan noto come "The Dawn Wall" ( letteralmente: "Il Muro dell'Alba"). Mentre i loro 18 giorni di impresa erano in corso, giornali e siti di notizie, privi di conoscenze specifiche sull'arrampicata, hanno iniziato ad interessarsi a ciò che stava accadendo e iniziato a scriverne a riguardo. Molto spesso, senza sapere quello che scrivevano. Pertanto, abbiamo pensato di scrivere una piccola guida per ridurre il divario di conoscenza e garantire, a chiunque fosse interessato al risultato di Tommy e Kevin, di comprenderlo appieno.

1 - Che cosa significa "arrampicata libera"? Significa che rischieranno la vita ad ogni caduta se perderanno la presa sulla roccia?

Il Free climbing (arrampicata libera) è una forma di arrampicata in cui la progressione su una parete di roccia si ottiene solo utilizzando le proprie abilità e forza fisica. Significa che state arrampicando a diretto contatto con la roccia, senza nessun equipaggiamento artificiale necessario per la progressione (come staffe, cliffhanger, copperhead etc..). Tommy e Kevin utilizzavano esclusivamente corde passanti in chiodi e ganci attaccati alla roccia (a volte inseriti con un trapano). Qualora dovessero scivolare o perdere la presa con le mani, cadrebbero di soli pochi metri, fino a quando la tensione della corda fermera' la caduta. L'arrampicata senza corde è conosciuta col nome di "free soloing" (letteralmente: "solitaria libera") e non era contemplata per questo progetto.

2 - Perché la salita dura così tanti giorni?


Vi sono un certo numero di ragioni:

- La salita in sé è piuttosto lunga, quasi 1000 metri in 32 "tiri" (o sezioni)

- La salita era così difficile che la maggior parte dei tiri non potevano essere arrampicati di seguito. Ogni volta che Tommy o Kevin sono caduti, nel bel mezzo di una sezione a causa della difficoltà, sono ripartiti nuovamente dall'inizio di quella sezione per un nuovo tentativo. Il nuovo tentativo è stato portato a termine dopo aver riposato per un tempo variabile, con un massimo di qualche ora. Alcuni sezioni erano talmente difficili da essere stati completati solo dopo un paio di giorni di tentativi. Ciò ha allungato la loro permanenza sul Dawn Wall, ma era comunque un fattore calcolato.

- Giorni di riposo: Tommy e Kevin hanno preso un giorno di riposo ogni tre giorni circa di salita. Questa è una pratica comune in salite lunghe e dure, per evitare di esaurirsi e per consentire alla pelle delle dita di guarire quanto basta per poter proseguire. Ci sono altre vie su El Capitan (la parete è di diverse centinaia di metri di larghezza) che sono state salite nel giro di poche ore, anche in arrampicata libera. Lo stesso Tommy Caldwell si è cimentato sulla famosa "The Nose", una volta completata è sceso e ha arrampicato la vita chiamata "Freerider" in meno di 24 ore. Eppure, sapeva che il Dawn Wall avrebbe necessitato di molti giorni, proprio a causa della sua difficoltà.

3 - Dove hanno dormito? Cosa hanno mangiato?


Mentre salivano i vari tiri, i climbers avevano con loro un "portaledge" (sporgenza portatile) che, come suggerisce il nome, funziona come una piattaforma trasportabile. Consultando Wikipedia: un portaledge è "un sistema per ottenere una tenda appesa dispiegabile progettata per gli alpinisti che trascorrono più giorni e notti, su una parete verticale. Un portaledge assemblato è una piattaforma di tessuto coperta, circondata da un telaio metallico che pende da un unico punto e ha alcune cinghie di sospensione regolabili. Una copertura separata, chiamata "stormfly", copre l'intero sistema in caso di maltempo".

Gli alpinisti avevano un portaledge / tenda ciascuno, usato la notte e per i giorni di riposo. Durante la salita, hanno trasportato le tende separatamente con equipaggiamento (compreso gli indumenti) e cibo. I rifornimenti alimentari venivano consegnati dai loro amici che li hanno seguiti, in modo anche da girare un documentario e scattare foto.

4 - Quindi state dicendo che non erano da soli sul muro?

Corretto. Coloro incaricati di documentare l'evento erano spesso ad una distanza ravvicinata dagli scalatori e avevano la possibilità di parlare con loro. Ma a differenza dei climbers, possono muoversi su e giù per il muro con una corda ( una tecnica chiamata "jumaring") con la quale non è quasi necessario scalare. Ovviamente non avevano nessuna necessità di rimanere sul muro durante la notte.

5 - Ho letto che questa è stata la salita più difficile del mondo, nonchè la salita del secolo ...


L'arrampicata è un'attività molto variegata di questi tempi. Un po 'come la corsa si estende in differenti campi e prove di velocità e resistenza. Per esempio, dai 100 metri in pista al trail running in montagna. Ma sì, la salita completata da Tommy e Kevin è con tutta probabilità la più dura via multi tiro mai affrontata in arrampicata libera. Percorsi molto più difficili che comprendono un solo tiro (cioè da 15 a 50 metri) sono state completate da altri arrampicatori in varie parti del mondo. Altre vie multi-tiro sono state concluse in situazioni molto più rischiose e in ambienti alpini ad alta quota, ma la difficoltà tecnica delle vie era molto inferiore.

6 - Qual è stato il problema con il "Dawn Wall"? Cosa c'è di così speciale?

Il Dawn Wall è una sezione della parete sud-est della formazione rocciosa denominata El Capitan. Questo, a sua volta, è la più grande formazione rocciosa nel luogo più rinomato degli USA per le grandi pareti rocciose: la Yosemite Valley. Precedentemente il Dawn Wall era stato affrontato solo una volta, in un singolo tentativo (cioè senza mai tornare a terra) lungo molti giorni, ma non in arrampicata libera. Durante questo tentativo del 1970 , le sezioni più ardue sono state "facilitate", il che significa che sono state superate utilizzando supporti fissati in parete e attrezzature specifiche da arrampicata. Questo è inaccettabile nell'etica del free climbing odierno, ma era di pratica comune a quel tempo. Nel corso degli anni, molti se non tutti i percorsi fino El Capitan sono stati svolti in arrampicata libera, poiché la tecnica degli scalatori e le loro abilità fisiche sono migliorate con le generazioni. Tuttavia, scalare il Dawn Wall in arrampicata libera è rimasto il primo "problema irrisolto"in merito alle grandi pareti di roccia negli Stati Uniti, se non nel mondo intero. Naturalmente esistono pareti più alte, ripide e difficili; ma il Dawn Wall era una delle ultime sfide, in una delle più importanti destinazioni di arrampicata del mondo, forse la più importante quando si tratta di vie così lunghe. Da qui l'importanza di questa impresa.

7 - Ho sentito che l'impresa è durata in tutto 7 anni. Che cosa significa esattamente?

Significa che Tommy Caldwell ha iniziato questo progetto ambizioso esattamente 7 anni fa. All'inizio, ha dovuto letteralmente "trovare", nel mare immenso di granodiorite che è il Dawn Wall, una via percorribile in arrampicata libera. Nel momento in cui ha iniziato ad esplorare il percorso, "progettando" le sezioni che diventeranno i 32 tiri della via, ha anche iniziato a installare, perforando la roccia, i bulloni sulla parete, ogni volta che era strettamente necessario. Essi sono stati applicati laddove la roccia era troppo debole per utilizzare le cosiddette "protezioni rimovibili" da usare come passanti per la corda di sicurezza.
Infine, lui e Kevin iniziarono a trascorrere del tempo sulle numerose vie del percorso per comprenderne i passaggi necessari e ottenere la forza fisica necessaria alla scalata. E 'un po' come scrivere un concerto di pianoforte e praticare le sue singole parti fino a quando si sarà in grado di suonare l'intera composizione impeccabilmente. Oppure come creare una routine di ginnastica ed imparare ad eseguirla perfettamente con l'esercizio. In questo caso sarebbe come preparare 32 differenti routines, di difficoltà varia, poi da eseguire alla perfezione su un muro verticale di roccia. In caso di errore, tuttavia, basta fermarsi e riprovarlo fino ad azzeccarlo per poi muoversi all'ostacolo successivo. Queste sono le regole del Free Climbing.

8 - Ho letto i commenti di persone che li definiscono irresponsabili o peggio. Stanno rischiando le loro vite?

Non proprio. Il Free climbing consiste proprio nel superare i limiti delle capacità tecniche e della forza fisica applicata sulla roccia. Per fare ciò, è necessario tentare di arrampicare qualcosa di molto vicino al proprio limite assoluto e fallire molte volte, prima di succedervi. In questo caso, significherebbe cadere dalla parete ripetutamente, un suicidio, se non affrontato con una corda di sicurezza, fissata grazie a della solida attrezzatura di protezione. Fondamentalmente, è giusto sottolineare che in tutte le sezioni in cui Tommy e Kevin sapevano di cadere almeno un paio di volte prima di riuscirci, era sicuro cadere. I rischi maggiori erano gli stessi della maggior parte delle arrampicate in free climbing, a qualsiasi livello di difficoltà: guasti alle attrezzature (molto rari), frane (abbastanza rare sulla solida roccia di El Capitan e soprattutto su un percorso studiato, dove si erano già sbarazzati di blocchi potenzialmente instabili) e, data la stagione, cadute di ghiaccio dalla sommità dellla parete.

9 - Quindi quali sono state le sfide che hanno affrontato?


Dal momento che la via del Dawn Wall può essere classificata come "a basso rischio" per l'arrampicata standard, la sua peculiarità deriva da altri aspetti. Eccone alcuni:

- La più ovvia, ma anche la più dura, delle complicazioni è quella mentale del "non arrendersi". Ogni volta che un passaggio presenti molte difficoltà e richieda numerosi tentativi; il che può estendersi a giorni interi.

- La pura e semplice stanchezza mentale e fisica conseguente a molti giorni passati in parete. Dover continuamente tenere sotto controllo le apparecchiature, le procedure di sicurezza per te e il tuo partner, ecc.

- La possibilità di condizioni meteorologiche avverse che li costringerebbe a una ritirata, soprattutto nel caso in cui la finestra di bel tempo con la quale hanno iniziato si dovesse chiudere.

- Il rischio di lesioni da lunghe cadute come queste (difficilmente rischiose per la vita, ma comunque gravi).

10 - Qual è il punto di scalare il Dawn Wall quando si può salire in cima a El Capitan, semplicemente camminando su un sentiero?

Il Free Climbing ha smesso di essere "il modo più semplice per salire" molto tempo fa. Le nuove generazioni di alpinisti sono a caccia di nuove sfide, in quanto le attrezzature e le tecniche di alleamento hanno reso le sfide del passato molto facili, molto presto.

In questo caso, Tommy e Kevin sono entrambi scalatori professionisti (cioè la loro bravura e le loro imprese sono di tale livello da guadagnare sponsorizzazioni) e volevano realizzare il loro sogno. Volevano verificare se erano capaci di scalare a un nuovo livello di difficoltà nel free climbing.
Chiedersi il perché è un po 'come chiedere a un corridore di maratona perché gli piacerebbe battere il record olimpico per la maratona quando si può prendere l'autobus o una macchina per coprire i 42 km ...; )

Ci piacerebbe concludere con due citazioni degli stessi protagonisti.

"Vorrei che questo servisse ad aprire le menti delle persone in merito a quanto questo sport sia incredibile. Credo che la concezione della stragrande maggioranza del pubblico è che siamo malati di adrenalina, votati alla ricerca del brivido. Che in realtà non siamo affatto. Si tratta di trascorrere la nostra vita in questi splendidi luoghi e la formazione di questi legami incredibili con amici e familiari. E' davvero uno stile di vita. E' molto salutare! E inoltre il mondo dell'arrampicata è composto dalle persone più esaltanti e grandiose in giro! E se questo amore può diffondersi, sarebbe davvero una grande cosa." 

Tommy Caldwell

"Per chiunque scriva del Dawnwall , questo non è un tentativo di "conquista". Si tratta di realizzare un sogno."

Kevin Jorgeson

Non esitate a condividere questo articolo, al fine di garantire al più vasto pubblico una visione corretta del valore dell'avventura di Kevin e Tommy. Grazie per la lettura e ancora complimenti a Tommy e Kevin!

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