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Mountain Bike in Valle Stura, Piemonte
Da Vinadio a Pietraporzio, Viaggio Attraverso i Secoli

Tour in MTB in Valle Stura, Piemonte

L’itinerario proposto segna il passaggio tra le Alpi Cozie (a nord) e le Alpi Marittime (a sud) e permette di ammirare la diversità dei due versanti, in una varietà di paesaggi davvero affascinante. La strada, larga e scorrevole, risale facilmente il solco della Valle Stura di Demonte, proseguendo poi, con qualche tornante, nella vasta ed erbosa sella del Colle della Maddalena per scendere in Francia, attraversando la valle dell’Ubayette e l’Ubaye, verso Barcellonette.

La Valle Stura ha una lunga tradizione come via di passaggio, grazie alla regolare pendenza del fondovalle, alla percorribilità in tutte le stagioni ed alla quota modesta del colle (1996 m); questi fattori sono stati infatti sfruttati da numerosi eserciti, fin dall’antichità: da Pompeo nel 77 a.C., ai Saraceni nel X secolo, fino a Carlo d’Angiò nel 1259 e Francesco I, che nel 1515 entrò in Italia con un esercito di 12.000 uomini e 72 cannoni.

Alla fine del XVI secolo venne eretto da Carlo Emanuele I di Savoia, come prima opera di difesa, il Forte della Consolata di Demonte, espugnato nel 1744 dalle truppe franco-spagnole con pochi giorni di assedio, durante la guerra di successione austriaca. Nella prima metà dell’Ottocento, grazie allo stato francese ed ai Savoia, continuò la costruzione di possenti opere militari, rispettivamente nell’Ubaye e nella Valle Stura, aumentando ancora l’importanza strategica del Colle della Maddalena. L’adeguamento delle fortificazioni continuò secondo le esigenze belliche dei tempi fino al 1930, quando furono affiancate da nuove strutture in cemento: ne sono esempi la costruzione della linea Maginot sul lato francese e del Vallo Alpino del Littorio voluto dai fascisti, quasi a preannunciare le battaglie e le stragi della Seconda Guerra Mondiale.

In quest'area si snodano numerosi percorsi di mtb, dalla valle Stura alla valle dell’Ubaye, che permettono quindi di osservare, tra vasti ed affascinanti panorami, l’evoluzione nell’arco di un secolo delle architetture militari.

Tour in MTB in Valle Stura, Piemonte

Il Forte di Vinadio

Costruita da Carlo Alberto tra il 1834 e il 1847 per sbarrare la Valle Stura, con 1200 metri di mura alte fino a 18 metri, questa fortezza ha iniziato ad essere segnalata turisticamente recentemente: grazie al lago artificiale balneabile (ma freddino!), creato nel piazzale sottostante, ed alla presenza di eventi, mostre e festival durante l’estate, negli ultimi anni si è potuto conoscere meglio queste lunghe muraglie. Un esteso porticato in lieve discesa si apre con vaste arcate, scandito da ripiani con feritoie che ospitavano i cannoni puntati verso i vicini francesi. Questo settore immenso, percorribile anche attraverso i prati che costeggiano le mura, è solo una parte della fortezza.
A monte della statale una passerella dà accesso al Revellino, da cui un ponte levatoio scavalca il fossato del fronte conducendo alla Porta di Francia e alla vecchia Vinadio: solo da questo passaggio poteva transitare chi proveniva dalla Francia. Proseguendo a destra, dopo la porta superiore, salendo tra le case e lungo le mura del Fortino, si arriva ad un piazzale: qui parte la caratteristica mulattiera che incrocia una strada militare poco dopo un tornante in diagonale verso nord-est. Percorso ideale per le mtb, esso sale con molte curve fino al ripiano erboso dove troviamo alcune baite e il fortilizio della Batteria Neghino (1210 metri), costruita su un panoramico costone nel 1875, con una curiosa forma ellittica: dal vicino rilievo si può osservare il paese di Vinadio, accerchiato dalle fortificazioni. Infine, le vicine opere della Sarziera completarono lo sbarramento difensivo della valle nel 1885 e sono raggiungibili in mtb con una lunga e sconnessa strada militare.


Fino alle Barricate

Circa un km prima del forte di Vinadio, la strada militare si diparte dal vecchio ponte di ferro e prosegue in salita, a sinistra del fiume Stura, sovrastando la fortificazione e l’intero paese di Vinadio. Da qui il percorso prosegue attraverso una successione di caratteristiche frazioni: si arriva velocemente a Prato Lungo, da cui parte la strada che porta al Colle della Lombarda e al Santuario di Sant’Anna a sinistra, mentre andando dritti si prosegue fino a Pianche, da dove parte la strada che porta a Bagni di Vinadio e alle terme, e si continua salendo per la strada militare a tratti un po’ sconnessa, fino a sovrastare Sambuco, 10 chilometri dopo Vinadio. Volendo, si può fare una digressione, scendendo fino alla statale e risalendo a destra presso l’antica cappella del cimitero, disposto sul versante solatio della valle e dominato dalle calcaree pareti del Bersaio. Ancora qualche chilometro e si arriva a Pietraporzio, la nostra meta, dove si consiglia di ristorarsi con una birra ghiacciata prima di affrontare il ritorno.
Per i più impavidi ancora qualche chilometro più in su e, superato Pontebernardo, ecco apparire le Barricate: un formidabile sbarramento naturale, aggirato solamente nel 1744 dalle armate franco-spagnole che passarono tra i pascoli in quota. Al di là della gola la valle si riapre, tra i prati verdeggianti di Bersezio e di Argentera, per iniziare la salita a tornanti al Colle della Maddalena fino al confine con la Francia.

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