Snowboard Alpinismo: dalle Ciaspole alla Splitboard
Quali sono le soluzioni per chi, come me, è nato nel boom dello snowboard e degli snowpark, ma ora si rende conto che la vera montagna inizia là dove finiscono gli impianti? Per chi ama veramente l'ambiente alpino e scivolare sulla neve, scoprire "cosa c'è più in là" e "lasciare una firma su quel pendio immacolato" è un richiamo irresistibile che alla lunga diventa una vera e propria necessità!
LIVELLO 1: L'AVVENTURIERO INCOSCIENTE
Nudo e crudo
La risposta più semplice e logica è: beh mi metto la tavola sulle spalle, legandola alla meglio allo zaino e vado a vedere.
So che molti si ritroveranno in queste parole, per alcuni sarà stata l'esperienza più terribile da ricordare e per altri l'inizio della carriera snowboard-alpinistica. E' molto semplice, così non funziona! Con il solo scarpone e senza racchette, se la neve è dura si scivola e se invece siete in un mare di fresca annegherete.
Dopo i 100m di dislivello più faticosi della vostra vita tornerete a casa con le orecchie basse e un forte senso di sconfitta ma per i più tenaci anche di rivalsa!
LIVELLO 2: L'ESPLORATORE PAZIENTE E CONSAPEVOLE
Ciaspole, racchette e tavola sulle spalle
In risposta alla prima disastrosa esperienza (ma alcuni di voi saranno partiti già da questo punto perchè indirizzati da qualcuno più esperto) è ora di ripartire organizzati. La scelta più ovvia ed accessibile per praticare lo snowboard-alpinismo sono le ciaspole ed un bel paio di bacchette da neve. Per esperienza posso dirvi questo, valutate bene l'acquisto degli attrezzi altrimenti in breve tempo vi renderete conto che avete buttato dei soldi.
Le ciaspole più affidabili hanno le chiusure a cricchetto, altrimenti con il solo laccio finiranno puntualmente per allentarsi e scivolare via dallo scarpone. Hanno un buon ramponcino sulla punta, per aggrapparsi meglio al manto nevoso rigelato e quando il terreno si fa più ripido. Infine hanno l'indispensabile alzacco per permettere una camminata più agevole anche quando le pendenze sono sostenute.
Le racchette da neve (o volgarmente dette "bastoncini") sono fondamentali per tenervi in equilibrio, un appoggio dopo l'altro, e permetteranno alle braccia di contribuire alla spinta nell'avanzamento. Consiglio chiaramente le racchette telescopiche, cosi da poterle regolare perfettamente alla vostra statura per poi ridurle al minimo e legarle allo zaino quando non sono più necessarie. Personalmente scendo sempre e comunque con racchette alla mano, mi aiutano a mantenermi in equilibrio quando mi fermo e mi aiutano a spingere nei pianori, de gustibus.. Fossi in voi le acquisterei con il sistema di regolazione "flicklock" e non a "vite", perchè più resistente ed efficiente, soprattutto quando fa freddo freddo!
I più scrupolosi si attrezzeranno anche con uno zaino adeguato allo snowboard alpinismo che ha un sistema integrato "porta snowboard", non essenziale (lo si può temporaneamente rimpiazzare con semplici cinghie) ma alla lunga risulta una comodità. Anche se ho avuto da discutere con altri snowboard alpinisti, ribadisco che la posizione migliore per portare una tavola sulle spalle è Verticale, perchè evita la fastidiosa oscillazione causata dallo snowboard legato di traverso allo zaino.
Ed eccoci qua, ottimamente equipaggiati, che procediamo intrepidi verso la meta.. certo non proprio leggeri, con tutto 'sto peso sulle spalle.. certo non proprio veloci sulla neve fresca, visto lo sprofondamento nel manto ancora consistente.. certo non proprio agiati nei traversi, con la ciaspola che puntualmente tenderà a togliersi.. ma armati di pazienza e tenacia raggiungeremo la vetta!
Sempre più motivati ed allenati accumuleremo esperienza nella pratica del "ciaspolismo" ma quanto dovremo sudare per stare al passo dei vostri amici sci-alpinisti! E ancora peggio quanto malediremo il supertecnico e superleggero scialpinista che fresco come una rosa ci supererà a un passo dalla croce di vetta dopo che è tutta la mattina che ci stiamo facendo un culo così, a battere traccia dopo una recente nevicata! ..ed è così, poco a poco, che inevitabilmente inizierete ad odiare le ciaspole, quel maledetto attrezzo poco-alpinistico!
LIVELLO 3: IL VENDICATORE MASCHERATO DA SCIALPINISTA
La splitboard
Cos'è la splitboard? Io la vedo così: un primo passo per parificare i diritti tra snowboarder e sciatori. Un pò come quando è stato concesso il diritto di voto alle donne... ma quanto ancora c'è da fare prima che siano realizzate veramente le pari opportunità!
Ora non mi dilungherò sulle caratteristiche tecniche e sulle mie personali preferenze, siamo in un periodo in cui la slpitboard è in piena evoluzione ed ogni stagione invernale si vedono migliorie sui particolari. Il concetto di base è però questo: è uno snowboard che si può dividere in due longitudinalmente e, spostando gli attacchi nelle posizioni predisposte, permette la salita con due simil-sci ai piedi con tanto di pelli di foca, al pari dello sci-alpinista.
Potete immaginare i vantaggi nel battere traccia sulla powder e nella crosta, e il senso di liberazione percepito dai vostri muscoli, nel non dover più trasportare a spalle il vostro mezzo di discesa! Dopo anni di esperienza di ciaspole non vi dico che poesia, nel scivolare anche in salita piuttosto che sprofondare, e nell'acquistare autonomia anche su gite lunghe ed impegnative, senza dover aspettare che ci sia una traccia sufficentemente consistente!
Dopo i "tour de force ciaspolanti" vi sembrerà di volare e i vostri tempi sui dislivelli di salita si ridurranno concretamente! Certo al momento rappresenta ancora un attrezzo non-troppo-alpinistico che dà problemi sui traversi, sulla neve ghiacciata e che ha ancora un peso non indifferente ma confido nelle future evoluzioni dei materiali, visto la crescente pratica di questa disciplina.
Ve lo garantisco, con la splitboard potrete sentirvi finalmente accettati nella comunità sci-alpinistica, almeno in fase di salità, per poi ricongiungere in vetta gli attrezzi con un tocco magico ed infliggere profondi solchi mono-lamina sui pendii vergini sotto lo sguardo stupito dei nostri amici/nemici sciatori!
LIVELLO 4: L'ESPLORATORE CONSAPEVOLMENTE INCOSCIENTE
Ramponi e piccozza
Ma cosa succede quando vedi un bel canale innevato e pensi "chissà che surfata giù da lì"? Il primo passo è chiaro, bisogna salirlo! Ma nè ciaspole nè splitboard potranno essere utili se la salita è troppo ripida.. è ora di mettere ai piedi i ramponi e alle mani le piccozze!
La tavola (sigh!) tornerà ad appesantire lo zaino ma la conquista del primo couloir o della prima parete verticale riempirà di emozioni già in salita, immaginate la discesa! Scherzi a parte, la pratica dello sci/snowboard-ripido è cosa seria, prima di tutto bisogna avere un sicura e consolidata tecnica di discesa (a volte le cadute possono essere fatali) e, non meno importante, una grande esperienza nel saper valutare le condizioni del percorso che si vuole affrontare.
È veramente da incoscienti affrontare questo genere di itinerari senza l'adeguata preparazione e senza l'accompagnamento di compagni esperti (dai un'occhiata al corso base e al corso avanzato di sci alpinismo e splitboard). E l'esperienza in questo campo porta ad essere dei visionari, ad immaginare linee fantastiche sulle pareti più inaccessibili, insomma a estremizzare il limite esplorativo e tecnico di questa meravigliosa disciplina che è lo snowboard-alpinismo!
Certo, non è obbligatorio passare per tutti e quattro i livelli: c'è chi si accontenterà del primo giro, chi si fidelizzerà alle ciaspole, chi si innamorerà della splitboard e chi si affiderà solo più a picca e ramponi. Ho scritto questo testo per descrivere le possibilità dello snowboard-alpinismo, evidenziandone i differenti approcci e materiali, ma non per esortarvi a lanciarvi imprudentemente contro la montagna.
Quello che conta è farlo con cognizione, con la consapevolezza che ogni attività in montagna è potenzialmente pericolosa e che è meglio rivolgersi a professionisti se non si possono sfruttare altri canali di apprendimento. Praticare lo snowboard alpinismo, che sia con le ciaspole, con la splitboard o con piccozza e ramponi, non si limita all'acquisto dei materiali adeguati e all'apprendimento del gesto motorio corretto di salita e discesa.
Bisogna saper progettare una gita anche su terreni sconosciuti, saper prendere buoni punti di riferimento per agevolare la discesa, saper consultare i bollettini meteo e valanghe per scegliere una meta intelligente, valutare la pericolosità dei pendii e il manto nevoso che si calpesta in salita e si traccia in discesa, e infine aver una buona competenza nel maneggiare artva, pala e sonda in caso di estrema necessità.