Orecchiette da Bali - Parte 1

Una rubrica che nasce con la voglia di aprire una finestra e far entrare quel vento off-shore tanto desiderato dai surfisti di tutto il mondo, storie indonesiane per rinfrescare la memoria di chi già conosce questi posti e incuriosire chi non ha ancora preso un volo per Giacarta.
Un estratto di quello che un'esperienza di vita lontana dagli occhi occidentali puó donare a chi, come il sottoscritto, ha vissuto per anni la dipendenza e la convinzione che i risparmi di una vita siano l'obiettivo primario per raggiungere il respiro profondo della libertá.

Una convinzione dalla quale é inutile tentar di fuggire, se non fosse che qui a Bali tanti desideri solitamente irraggiungibili sono a portata di una mano, mentre l'altra è occupata con un piatto di frutta esotica locale.
Uno Shangri-la, anche se poi la realtá, la grande bellezza di questi luoghi sta nella mancanza di quel tassello finale che ne garantisca la completa realizzazione: sogni liquidi ad occhi aperti, risvegli mattutini per giornate alate, noci di cocco ricolme di latte, miele al posto dello zucchero, flowers in the ceremony "canang" per ringraziare il cielo, scrosci di pioggia rinfrescante e per finire quella sensazione, per noi ormai lontana, di semplicitá disarmante, di umanità semplificata e devota alla vita cosi com'è, grazie alla quale l’ultimo diventa il primo, il povero non prova vergogna ne odio, la rassegnazione di occhi innocenti si trasforma magicamente in saluti e sorrisi colmi di speranza.

• Si! la speranza che i denti marci di quei sorrisi possano un giorno essere curati, che la pioggia oltre a rinfrescare la smetta di devastare la casa del pescatore ignaro del fatto che il fiume che scorre sotto di lui continuerà a farlo, la speranza che i canang siano graditi alle divinitá indú. La speranza che in una giornata alata, nel tentativo di realizzare il sogno liquido di un'onda perfetta, non si finisca dentro...ma proprio dentro a un mega-frullone che ti rimescola gli organi interni mentre una nocce di cocco galleggiante, li per caso, ti picchia in testa per darti il colpo finale, risvegliandoti poi sul bagnoasciuga sotto il sole cocente della mezza, con il bisogno di un sorso di quel miele oramai preso d'assalto dai moschitos per ritrovare l'energia di rialzarsi e continuare a camminare.

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