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LA RICERCA DELLA FELICITÀ OLTRE IL MAGIC BUS

Magic Bus - Parco Denali Alaska

Pochi giorni fa hanno rimosso il Magic Bus, l’ultima dimora del giovane Christopher McCandless, protagonista di un’intensa storia personale e intima diventata di dominio pubblico grazie a un libro di Krakauer prima e un film di Sean Penn poi che ha trasformato Chris in un esempio per tanti da seguire per la ricerca di una vita felice, slegata dal materialismo e dalle convenzioni di una società conformista e capitalista.

Stiamo parlando della storia raccontata in Into the wild, il celebre film che ha appassionato e fatto discutere intere generazioni. Un must per tutti gli appassionati di viaggi e avventura, ma che è in grado di far riflettere intensamente anche chi non condivide queste passioni.
Il bus è stato rimosso dal Parco Nazionale di Denali, in Alaska, dove si trovava dal 1961, per motivi di sicurezza. Troppe persone ormai si avventuravano alla ricerca di questo simbolo di libertà per ricalcare le orme di Chris, spesso senza cognizione di causa, incorrendo dunque in incidenti e richiedendo l’intervento delle autorità.

Magic Bus - Parco Denali Alaska

Anche questa vicenda dovrebbe farci riflettere, proprio come l’intera storia di Into the wild. La ricerca della felicità è una questione molto intima, tocca le corde più profonde di ognuno di noi. Proprio come è successo al giovane McCandless, spinto da enormi moti interni da un vissuto personale e da vicende famigliari che lo hanno portato a un percorso di cambiamento e crescita molto profondo, la ricerca della felicità dovrebbe avere per ognuno di noi una sua strada, un suo viaggio: ognuno di noi dovrebbe avere un proprio magic bus. L’outdoor ce lo insegna tutti i giorni, ci spinge a cercare il nostro bus: che sia la nostra cima preferita da cui godere di mille panorami in silenzio, il lago dall’acqua color verde smeraldo dove abbandonarci al fluire dei pensieri, la scogliera dalla quale cercare la fine dell’orizzonte, il deserto in cui perdere il concetto di tempo e spazio. Da tutti questi luoghi, dal nostro magic bus, la vita assume significati nuovi, ci avvicina a un concetto di felicità e libertà, condiviso ma diverso in ognuno di noi perché strettamente personale.

Il Magic Bus di Chris era diventato un simbolo molto forte e i simboli sono molto importanti per la collettività. Ma esiste un limite, oltre il quale i simboli possono diventare pericolosi e allora, proprio perché di dominio pubblico, è necessario pensare al bene comune. Ma se hanno rimosso il magic bus non lo hanno fatto per rimuoverci la libertà. La libertà di cercare la nostra felicità, non quella di Chris, è sempre ogni giorno in mano nostra. Per raggiungerla dovremmo prima trovare il nostro magic bus e più che mai oggi siamo convinti che si trovi là fuori, nella natura.

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