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Arrampicata su Cascate di Ghiaccio - Primi passi, la Sicurezza

Consigli utili per principianti e neofiti dell'arrampicata su ghiaccio

Testo di : Nicola Ciancaglini
Foto di : Giorgio Basile (Verticalife)
Pubblicato il : 9 Marzo 2015

L'inverno è la stagione che offre più possibilità di divertimento per gli amanti dell'outdoor.
La mia prima esperienza su ghiaccio risale a quando ho frequentato la scuola G. Gervasutti del CAI di Torino, ai tempi del liceo. Da allora ad oggi, ho sempre preferito la roccia. Perché più accessibile, più sicura, più "calda". Nelle ultime tre stagioni mi sono riavvicinato al ghiaccio, scoprendo che davvero tanto, anzi quasi tutto, è cambiato. Innanzitutto, l'evoluzione dei materiali si è spinta a tal punto, che oggi scalare sull'effimero è reso quanto mai semplice e accessibile. Oggi siamo ad anni luce di distanza rispetto a quando si parlava di "piolet traction" come di qualcosa riservato agli alieni.

Tuttavia questo non vuol dire che scalare su ghiaccio sia un gioco privo di rischi. Con il progresso tecnico, di fatto, il rischio è aumentato. È più facile e veloce mettersi in situazioni di pericolo e maggiore frequentazione vuol dire più traffico e quindi un rischio più elevato. È bene ricordare che la scalata su ghiaccio resta una delle espressioni più spinte dell'alpinismo moderno. Si scala su strutture fragili e si fa affidamento a protezioni mobili infisse nel ghiaccio stesso. Inoltre la scalata si svolge in ambiente alpino, dove i rischi oggettivi sono sempre elevati e difficilmente calcolabili; questi non vanno in nessun modo sottovalutati. Tuttavia ogni arrampicatore e amante della montagna che si possa definire tale conosce la miscela di emozioni che ci spinge a scalare, e la scalata su ghiaccio è sicuramente un irresistibile concentrato di emozioni forti. Lo scopo di questo post è di aiutare chi vuole avvicinarsi al mondo del ghiaccio a farlo con responsabilità e cognizione di causa. Improvvisarsi cascatisti è un grave errore che andrebbe evitato.

Il mio consiglio è iniziare con un corso. Il CAI è la soluzione normalmente più economica che permette anche di conoscere altri appassionati. Questa era stata la mia scelta a suo tempo. Una Guida Alpina d'altro canto è un investimento maggiore, ma permette anche di ottenere un insegnamento personalizzato. Le guide alpine, dette anche Maestri di Alpinismo non a caso, organizzano anche corsi brevi su cascate di ghiaccio, ma sempre con un numero di partecipanti limitato. Per informazioni sui corsi, il Verticalife è sicuramente un buon punto di partenza.

In ogni caso per scalare su ghiaccio servono prima di tutto importanti nozioni sulla sicurezza, intesa dalle manovre di corda e autosoccorso alla comprensione dei rischi oggettivi legati all'ambiente "montagna". Qualunque sia il corso che frequenterete, passato il momento divulgativo di prova, il capitolo sicurezza sarà trattato con insistenza.

Le vie si svolgono lungo flussi ghiacciati che naturalmente raccolgono tutto ciò che cade a monte della linea di salita. Il nemico numero uno del cascatista è la valanga. Bisogna conoscere molto bene il territorio e informarsi adeguatamente sulle condizioni del manto nevoso. Sul sito dell'AINEVA (www.aineva.it) sono sempre disponibili i bollettini nivologici aggiornati che bisogna sapere leggere e interpretare. Rischio valanga vuol dire avere con sé ARTVA, sonda e pala. L'argomento "neve" è immenso e delicato. Qui vorrei solo porre l'accento sulle implicazioni legate alla sicurezza che include una buona comprensione delle condizioni del manto nevoso.

Poi è buona norma conoscere anche l'elemento sul quale si scala: il ghiaccio. Non si tratta di diventare esperti glaciologi, ma di avere qualche nozione di base. Di recente è stata tradotta in italiano l'eccellente opera di Jerome Blanc-Glas e Manu Ibarra, "Blue Ice" ovvero "L'arte del ghiaccio" che consiglio vivamente.

Andare in montagna vuole dire anche fare un'adeguata ricerca sul percorso da salire, sulle condizioni della via, sulla sua storia. Per questo motivo, segnalo questo nuovissimo sito Icefall-Data, e la sua pagina Facebook, , un database pubblico con l'obiettivo di raccogliere dati e report su eventi strutturali legati alle cascate di ghiaccio, con o senza incidenti. La glaciologia come molte scienze della terra si fonda sull'osservazione e la statistica. Una colata con una storia di crolli improvvisi anche in condizioni ideali, sarà statisticamente più pericolosa di una mai vista crollare se non in primavera. Chi pratica lo sci alpinismo avrà più famigliarità con i metodi di calcolo e con la valutazione del rischio.

I noti siti IceFall, Gulliver e CampToCamp sono altri database utili per pianificare la propria gita, anche se è importante ricordare che nessun database e report, per quanto dettagliato può sostituirsi alla capacità personale di valutazione delle condizioni sul campo.

Molto si trova ormai anche sui social, per esempio vale la pena tenere d'occhio le pagine Facebook di Cuori di Ghiaccio, quella di Effimeri Barbagli, quella di Ice, Mixed, Dry, quella di OnIce.it. Anche guide alpine e atleti pubblicano spesso aggiornamenti sulle proprie pagine e blog. L'elenco è lungo.

Insomma, per scalare su ghiaccio la fase di ricerca preliminare è di fondamentale importanza.

L'ultimo consiglio che mi sento di dare in tema di sicurezza è affrontare ogni cascata sempre con grande umiltà. Su ghiaccio, come in montagna, è importante sapere rinunciare, conoscere e rispettare i propri limiti e quelli del proprio compagno di cordata.

Vi lascio con un po' di bibliografia, sia storica sia attuale, per gli aspiranti ghiaccioli nella speranza di farvi venire un po' di "fame" :)

Partiamo dal minimo indispensabile per imparare e sognare:

-"L'arte del ghiaccio" – Blanc-Gras Jerome, Ibarra Manu – Versante Sud

-"Alpine Ice – Le 600 più belle cascate di ghiaccio delle Alpi" – Mario Sertori – Versante Sud – 2009

E per chi bazzica nel nord-ovest:

-"Effimeri Barbagli – Cascate di Ghiaccio in Valle d-Aosta" – Matteo Giglio – Tipografia Valdostana – 2014

-"Glace et mixte en cascade… - Briançonnais – Argentiérois - Embrunais" - E. Fine – Ph. Turin – 2005

-"Ghiaccio dell'Ovest – Guida alle cascate di ghiaccio, Piemonte" – Giancarlo Grassi, Aldo Cambiolo – CDA & Vivalda - 1995

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